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Visto di lavoro in Giappone per competenze specifiche

visa

Poco prima della pandemia del 2020 il Giappone ha approvato una revisione della legge sul controllo dell’immigrazione, introducendo il sistema di visti basato sulle competenze specifiche possedute dallo straniero in alcuni ambiti specifici. Questa modifica è stata adottata con lo scopo di sopperire alla mancanza di manodopera locale in alcuni settori. Il progetto si è fermato durante la pandemia, con le frontiere nipponiche chiuse per quasi due anni e nessuna possibilità di avere il visto di lavoro in Giappone.

Secondo il nuovo sistema per competenze, allo straniero è concesso risiedere e lavorare in Giappone con un visto dalla durata totale di cinque anni, se è qualificato per lavorare in uno dei 14 settori indicati dallo stato, tra cui: agricoltura, edilizia e assistenza infermieristica.

Come si può ottenere questo Visto di lavoro in Giappone?

Una modalità consiste nel superare un esame, che può essere sostenuto in Giappone o all’estero, atto a misurare la capacità di lingua giapponese e le competenze necessarie nel settore industriale in cui il candidato desidera lavorare. L’altro modo è che i candidati completino il programma di formazione tecnica triennale in Giappone e poi cambino il loro status di visto in competenze specifiche.

lavoratori del settore edile
Lavoratori dell’edilizia

Risultati ottenuti

Inizialmente, l’introduzione e la messa in pratica di questo nuovo sistema hanno riscontrato non pochi problemi. Il governo aveva previsto di accettare fino a 345.000 lavoratori stranieri con il visto per competenze specifiche nei primi cinque anni. Tuttavia, cinque mesi dopo l’adozione di questo sistema, secondo l’agenzia per l’immigrazione del Paese, solo 219 lavoratori stranieri erano risultati idonei, valore ben al di sotto dell’obiettivo per il primo anno del programma.

Sebbene questi i numeri rappresentassero un aumento di oltre 10 volte rispetto ai 20 titolari di visto registrati entro giugno, comunque non si raggiungeva il massimo di 47.550 stranieri che avrebbero dovuto acquisire il visto entro marzo 2020. E’ arrivata poi la pandemia e conseguenti restrizioni ad arrestare l’intero progetto.

La modesta richiesta di questo visto lavorativo per competenze è stata attribuita allo scarso numero di sedi in cui poter svolgere i test di ammissione al di fuori del Giappone e alla ristretta gamma di settori per i test effettuati all’epoca. Entro la fine di ottobre del primo anno, infatti, i test si erano svolti solo in sei Paesi al di fuori del Giappone, tra cui Filippine e Indonesia, e solo per sei settori, come assistenza infermieristica e ristorazione.

Giapponesi al lavoro
Impiegati giapponesi vanno al lavoro
la situazione attuale

Il 25 maggio di quel primo anno l’agenzia aveva diffuso il dato sul numero di lavoratori stranieri complessivi raggiunti entro la fine di marzo, dopo due anni dall’introduzione del programma. Attualmente, il numero di stranieri che lavorano in Giappone con il visto per competenze specifiche è aumentato di quasi sei volte nell’ultimo anno fino, a raggiungere il numero complessivo di 22.567 persone, secondo l’Immigration Services Agency. Il numero ottenuto mostra un aumento significativo: l’anno precedente erano state registrate solamente 3.987 persone.

All’inizio dell’anno, la cifra era in aumento rispetto ai 1.766 di un anno fa, ma è rimasta quasi la stessa da gennaio, quando il governo ha imposto un divieto d’ingresso ai viaggiatori stranieri per prevenire un’ulteriore diffusione del nuovo coronavirus. Sebbene il Giappone attualmente vieti l’ingresso a tutti i cittadini stranieri non residenti, sempre più residenti stranieri nel Paese, che hanno completato il programma di formazione tecnica per stagisti, stanno cambiando il loro status di visto in “competenze specifiche”.

Infatti, di questi stranieri 22 mila stranieri che lavorano con il visto, 17.299 hanno già cambiato il loro status di visto in competenze specifiche, dopo aver completato il programma di formazione tecnica interna o aver superato l’esame mentre studiavano in Giappone. I restanti 5.268 lavoratori stranieri hanno superato l’esame condotto fuori dal Giappone o completato il programma di tirocinio tecnico, ma sono tornati temporaneamente nel loro paese d’origine prima di ottenere il visto per competenze specificate.

chi ha colto l’occasione?

Per nazionalità e stato il Vietnam è il paese da cui proviene il maggior numero di lavoratori con visto per competenze, si contano infatti 14.147 persone, pari a oltre il 60% del totale. Facendo invece un’analisi per settore, si nota che l’industria alimentare e delle bevande ha dato lavoro a 8.104 persone, ovvero il 35,9% dei lavoratori con il visto per competenze specifiche.

Al secondo posto troviamo il settore agricolo, con un totale di 3.359 persone impiegate, pari al 14,9%, seguito dal settore edilizio e il settore della produzione di macchinari industriali.

Fonti per l’articolo “Visto di lavoro in Giappone”

The Asahi Shinbun, “Japan sees 6-fold rise in number of foreign workers on new skills visa”, di Kazuya Ito, 2021
Kyodo News, “Japan’s new working visa sees only 219 holders in first 6 months”, , 2019

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