L’arte del ventaglio: storia del tessenjutsu

La nascita di una nuova disciplina

Come potete immaginare, nel Giappone feudale non esistevano i condizionatori! Di conseguenza, il possedere un ventaglio era considerato normale per qualsiasi persona che si ritrovava a vivere in quel territorio umido. Tuttavia, non veniva utilizzato solamente per rinfrescarsi durante le afose estati giapponesi. Il ventaglio pieghevole veniva utilizzato in diversi protocolli sociali, per segnalare oggetti o spostare l’attenzione delle persone su determinati oggetti. 

Col passare del tempo il ventaglio subì un cambiamento sia a livello strutturale, sia a livello funzionale. A livello estetico, i semplici ventagli di legno di cipresso si evolverono in ventagli più complessi, con manici intagliati di straordinaria fattura, spesso accompagnati da carta abbellita con splendidi dipinti e spolverate d’oro o d’argento. 

Con il tempo, anche l’uso del ventaglio subì numerose modifiche adattandosi alle necessità, alle mode e persino alla zona. Ad esempio le donne lo utilizzavano per nascondere le proprie espressioni facciali o per flirtare con uomini avvenenti; mentre i mercanti per tener conto dei loro guadagni ed organizzare la propria giornata lavorativa. 

Addirittura, per gli uomini, il ventaglio rappresentava un ornamento fondamentale dell’abito tradizionale giapponese: l’uniforme dei samurai non poteva ritenersi completa senza ventaglio. Tant’è che i ventagli erano gli unici oggetti che potevano accompagnare i samurai nelle zone in cui, per questioni di etichetta, era vietato portare armi con sé. Per non rimanere completamente disarmati, i samurai decisero di modificare questi oggetti in vere e proprie armi di difesa, trasformando un semplice ventaglio intarsiato in una placca di ferro da combattimento.

Ventaglio da combattimento: il tessen

Questo nuovo utilizzo del ventaglio divenne presto una nuova arte di combattimento popolare tra la classe samuraica. A partire dal periodo Edo, si ebbe una grande diffusione di questa nuova disciplina col nome di tessenjutsu. Il termine tessenjutsu deriva dal nome giapponese di questi ventagli di ferro ovvero tessen. 

Nonostante utilizzassero un’arma all’apparenza innocua, i praticanti di questa nuova disciplina di combattimento potevano raggiungere livelli di abilità veramente straordinari. Questa disciplina è di natura difensiva, utile specialmente nel disarmare e fermare gli opponenti. Ad ogni modo il tessen non è solo un’arma potente per le proprie tecniche di colpire l’avversario o per le tecniche di spinta, ma è anche molto efficace per applicare pressione ai punti nervosi principali o per svolgere complesse tecniche di bloccaggio delle articolazioni e tecniche di strangolamento. Alcuni divennero così esperti da essere in grado di difendersi contro spadaccini agguerriti con un solo colpo di tessen. 

il tessenjutsu oggi

Nonostante l’arte del ventaglio fosse considerata la più versatile tra le pratiche samuraiche, questa elegante tecnica ormai non è più conosciuta come un tempo. Qualche appassionato di arti marziali cerca ancora di ricostruire le mosse e posizioni che potrebbero esser state usate dai samurai praticanti il tessenjutsu. Purtroppo, non si sa con esattezza come venisse utilizzata quest’arte in periodo Edo. 

Nonostante ciò, esistono ancora dieci scuole incentrate unicamente sull’insegnamento del tessenjutsu, senza contare il fatto che altre arti di combattimento giapponesi includono questa pratica tra i loro insegnamenti. 

Per quanto non abbia un ampio pubblico come le altre arti marziali, il tessen continua a dimostrare ancora oggi il suo grande valore come elegante arma difensiva, rientrando ancora oggi tra le “scienze della guerra giapponesi” (bujutsu). Come se non bastasse, il tessenjustu testimonia un’antica tradizione giapponese che altrimenti sarebbe andata perduta, mantenendo così viva una curiosa vicenda storica giapponese.

Fonti e link per l’arte del ventaglio

Kokusai Nippon Budo Kai (KNBK) Tessen Jutsu Seminar Martial Art of the Japanese War Fan
Cultura coreana: i ventagli coreani, di Giada Cecco
Centro Studi Arti Marziali (C.S.A.M.) L’arte del ventaglio tessenjutsu
La via della spada: il kendo in Giappone di Alice Fregoni

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