L’umorismo è una forma di comunicazione sociale e attraverso la risata svolge un ruolo importantissimo: accorciare le distanze tra gli interlocutori all’interno di un gruppo. In quanto forma di comunicazione umana, i diversi tipi di umorismo che sono socialmente condivisi e che le persone trovano ‘divertenti’ dipendono dai contesti sociali, culturali, storici e politici in cui i membri del gruppo sono inseriti. Infatti, specifici tipi di umorismo nascono e si sviluppano in specifici contesti sociali, e l’umorismo giapponese non fa eccezione.
L’umorismo e la società giapponese
Ogni società ha, per questo motivo, un tipo di umorismo; dunque, quello giapponese, ad esempio, è completamente diverso e a suo modo unico rispetto a qualsiasi altro. Nelle società ad alto contesto, proprio come in quella giapponese, buona parte delle informazioni durante una conversazione viene sottintesa e dunque non esplicitata. Così come ci dimostra la lingua in tanti aspetti, questo tipo di società predilige giri di parole e considera l’essere indiretti quasi come un pregio. Per questo motivo, all’interno di una conversazione, il contatto visivo, le espressioni facciali, il linguaggio del corpo e tanti altri indizi sono fondamentali per interpretare il messaggio che si vuole comunicare.
Inoltre, i giapponesi costituiscono una società in cui la collettività ha la priorità sull’individualità, sono per questo, estremamente dipendenti dal senso comune e dalle abitudini, in giapponese inteso come jyoushiki (常識). Siccome è un concetto così radicato, risulta difficile andare oltre questo senso comune, soprattutto quando siamo di fronte a persone che non fanno parte della nostra cerchia sociale. Sulla base di queste considerazioni, alcuni ritengono che i giapponesi non sappiano scherzare o che, addirittura, non abbiano il senso dell’umorismo.
In verità, per le persone giapponesi, riuscire a contenere le emozioni è considerata una virtù e ciò non vuol dire che non amino scherzare, ma quel famoso senso comune suggerisce dove e quando ridere, in particolare, a farlo in maniera moderata. In situazioni formali è preferibile non ridere, ma ci sono determinati contesti in cui, invece, è ritenuto ‘socialmente’ opportuno (ad esempio durante una serata al bar con gli amici o in occasioni come quella degli hanami).
Ridere in Giappone, ridere in Italia
E’ importante sottolineare, come già accennato, che i giapponesi hanno un umorismo molto diverso dal nostro; in altre parole, cose che per loro sono divertenti, non è detto che lo siano per noi. L’umorismo giapponese, in molti casi, si costruisce sui dajare, vale a dire giochi di parole che sono pensati per far ridere fondati sull’omofonia tra parole. Ad esempio
パンダの好きな餌は? パンだ。
Il cibo che piace ai panda? E’ il pane.
Si tratta di un gioco di parole costruito sull’omofonia tra i termini パンダ (panda) e パン (pane). Questo è un chiaro esempio di come la lingua può fungere da ostacolo alla comprensione della battuta e di conseguenza non provocare l’effetto desiderato, ovvero la risata. Infatti se guardiamo la traduzione italiana, questa non ha alcun tipo di senso.
In generale, l’umorismo nasce quando si verifica qualcosa che non combacia con la normalità delle cose, generando un’incongruità che tradisce quelle aspettative legate al senso comune. Nella trasmissione スッキリ viene invitato un comico che entra in scena urlando parole a caso e senza alcun senso come 「朝ごはん派かと思ったら〜ニョキニョキペンギンでした」。 「 = Pensavo di essere un tipo da colazione al mattino, invece ero un pinguino」. Dopodiché continua a canticchiare e urlare dicendo cose del tipo “la colazione è importante”.
A provocare la risata delle persone presenti è proprio l’assurdità del momento e la conseguente sorpresa dovuta al fatto che nessuno si aspettasse uno show del genere. Se diamo uno sguardo ai commenti, tutti esprimono il loro parere positivo dicendosi divertiti da quanto appena visto. Probabilmente uno sketch del genere non avrebbe generato le stesse reazioni in un pubblico italiano. Questo perchè la comicità italiana funziona in maniera diversa e tocca tematiche altrettanto diverse.
- Pronto, polizia? Siamo in ostaggio di un pregiudicato.
- Mantenga la calma e mi dica dove vi trovate e quanti siete.
- Italia, 60 milioni.
Una barzelletta del genere probabilmente in Giappone non provocherebbe alcun tipo di risata.
Innanzitutto, questo accade perchè la comicità italiana è un tipo di comicità molto esplicita e questa stessa schiettezza non la ritroviamo in quella giapponese. Inoltre, la lingua, rappresenta sicuramente un ostacolo alla comprensione e alla riuscita della barzelletta, come nel caso dei panda, ma il principale ostacolo è sicuramente il background culturale che differenzia le due società. In Giappone le persone non amano esporre le proprie opinioni in maniera concisa, né schierarsi pubblicamente, soprattutto se si tratta di questioni che generalmente preferiscono non affrontare come parlare di soldi o, in questo caso, di politica.
Come nasce e cosa provoca la risata
Nella vita quotidiana ricorrere alla comicità è sicuramente un buon metodo per avvicinare nuovi conoscenti. Infatti, ciò che determina una buona relazione è proprio la capacità di ridere l’uno dell’altro. In Giappone, però, è necessario partire dal presupposto che tra le persone coinvolte ci sia già un rapporto affinché queste possano ridere e scherzare tra loro. Questo tipo di ‘intimità’ viene indicato dall’espressione uchiwauke (内輪うけ), in inglese inside/private joke e si riferisce al grado di intimità che si raggiunge solo tra persone che si conoscono in profondità, al punto tale da poter condividere esperienze personali e riderci su. Proprio per questo, è considerato del tutto inusuale vedere due sconosciuti che al primo incontro si scambiano battute.
Generalmente, tra i giapponesi, due situazioni provocano la risata: lo scambio di conversazioni e la condivisione di esperienze personali. Ciò che hanno in comune entrambe le situazioni è il grado di informazioni condivise e di conoscenza tra le persone che contribuisce alla creazione di rapporti umani e di conseguenza alla produzione della risata. Di fatto, risulta difficile far ridere raccontando barzellette che non hanno nulla a che fare con le persone che ti circondano, in quanto, a provocare la risata, è proprio la capacità di raccontare storie che richiamino l’esperienza delle persone intorno a noi. In questo senso, infine, è possibile sostenere che la risata, per i giapponesi, costituisce un aspetto fondamentale per il mantenimento delle relazioni interpersonali.
Fonti per l’articolo Umorismo giapponese
笑いの生じる関係(「日本お笑いと世界のユ―モア」大島希巳)consultato il 08/10/24
Step up Japanese, “Three favorite japanese jokes” di Fran Wrigley, consultato il 08/10/2024.
Fuori di testa, Barzellette politica, consultato il 08/10/24
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