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December di Anshul Chauhan

December di Anshul Chauhan

December di Anshul Chauhan è un film del 2022, uscito al Far East Film Festival 2023.

December sembra dimostrare l’assioma secondo il quale esistono generi che possono essere espressi solo da alcune specifiche culture e industrie dello spettacolo. Gli hard boiled funzionano solo se made in Hong Kong, il manga spirit è un’esclusiva giapponese e, come nel caso di questo film, sembra che la ricetta segreta dei legal thriller o dei procedural drama sia chiusa a doppia mandata nei cassetti delle scrivanie degli autori USA. 

La storia

Fukuda Kana (Matsuura Ryo) è una donna che all’età di 17 anni uccise la sua compagna di classe Emi. Sono passati dieci anni e sta scontando una condanna a venti di carcere. Il suo avvocato Sato decide di riaprire il caso per ridefinire la punizione, convinto che la condanna sia stata troppo dura per una minorenne. Questa perdita è la causa scatenante dell’alcolismo nel padre di Emi, Katsu (interpretato da un elegante ed efficace Shogen), che è ancor più sconvolto da un nuovo processo, animato da un più vivo che mai spirito di vendetta. Quell’evento drammatico è stato anche causa della separazione dalla ormai ex moglie Sumiko (una brava Megumi) anche lei accompagnata da un vuoto incolmabile, risposata ma non totalmente separata emotivamente da Katsu. Il processo inizierà e troverà i tre protagonisti incrociare i propri destini, ma soprattutto le proprie disperanti sensazioni e convinzioni.

Il film inizia con Katsu che bussa alla porta della moglie per convincerla a non testimoniare a questa nuova fase. Come ripeteranno più volte sia il giudice che l’avvocato, la loro testimonianza non influenzerà la decisione della corte, ma l’avvocato dei due genitori punta all’influenza emotiva che la loro presenza può smuovere. Questo porta a pensare che potrebbe essere determinante nel proseguo e fungere da colpo scenico a sorpresa, una sorta di atto che supera il suo limite procedurale per assurgere a carta vincente. Al di là della sentenza aggiornata, le loro testimonianze mantengono un peso sterile nella totalità drammaturgica. Il film si svolge principalmente nell’aula e l’idea di un’evoluzione dei protagonisti attraverso il dibattimento era una bella sfida che poteva produrre situazioni interessanti.

Commovente scena da December

RECENSIONE di December di Anshul Chauhan

Succede però che quelli quelli che possiamo definire dialoghi in forma di interrogatori risultano banali, ovvi, e portano a uno sviluppo artefatto, costruito macchinosamente e senza un naturale o avvincente svolgimento. Gli inserimenti di Katsu che beve, con dettagli sul bicchiere o la bottiglia, in birreria o a casa, hanno solo il sapore di cliché ormai datato da personaggio dannato senza pace. Il suo alcolismo è un colore gettato sul personaggio senza nessuno scopo minimamente determinante nei meccanismi dello sviluppo del personaggio o della storia.

A fronte di queste mancanze non possiamo però negare la vera sorpresa di questo film: l’attrice Matsuura Ryo che interpreta Emi, la ragazza condannata. Ryo letteralmente buca lo schermo, quando entra in scena il film decolla. La sua maschera trasmette magistralmente malinconia, rassegnazione e nichilismo. La sua interpretazione di donna con un peso sulle spalle insostenibile è magistrale, la complessità del suo essere esce tanto cristallina quanto fruibile, riuscendo a creare un’empatia imprescindibile con lo spettatore. Il processo giudiziario continuerà senza lampi, con frasi fatte e didascaliche sulla delicatezza del sistema giudiziario, con accenni ad aspetti filosofici che non convincono sufficientemente.

Non mancano buone uscite creative: Katsu decide di parlare direttamente con Emi, nella speranza che questo incontro possa alleviare le sue sofferenze e trovare un perché al tutto. L’avvocato difensore di Emi lo avverte che questo lo escluderebbe automaticamente dalla presenza del processo, ma lui accetta l’inevitabile. L’incontro è affatto risolutivo, lui uscirà più triste che mai, con l’avvocato che lo insegue chiedendogli di mantenere la parola e di non partecipare più come testimone, contrastando l’annunciato meccanismo di squalifica come testimone secondo le regole processuali. Il rapporto di avvicinamento tra moglie e marito è reso prevedibile e comunque affrescato in modo banale, senza nessuna aggiunta di rilievo o informazione in più sul loro rapporto o su loro stessi. 

Al cinema il film giapponese December
Una scena dal film giapponese December

Emi si redimerà, scoprirà che per lei un nuovo percorso, una nuova giustizia può essere l’occasione per una nuova vita nella società. La madre deciderà di abbandonare rabbie e lancinanti strascichi. Le ripercussioni sul rapporto con il nuovo marito si sentiranno, seppure segnate da scene non propriamente riuscite, con battute elementari del tipo “è stata colpa mia, sarei dovuta essere una madre migliore”, che ne negano una sincera e convincente presa di coscienza. L’arco di Katsu, che rassetta casa e butta le bottiglie, risulta incompleto o comunque non propriamente definito, seppure il tutto gestito da un bravo e sciolto attore. 

Si esce con l’amaro in bocca per un’occasione sprecata per una innegabile abilità registica nel rendere fluida la narrazione visto che il film comunque non annoia. E la scena finale lo sta a dimostrare, riuscendo a unire una costruzione visiva sintetica che declama sulla indissolubile connessione di ogni vita all’altra. 

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