
Nonostante il matcha sia conosciuto in tutto il mondo, esistono altri tipi di tè giapponesi. Il Giappone, infatti, ne produce centinaia di quantità diverse, lavorate in modo specifico e con utilizzi precisi. Un viaggio nei tipi di tè giapponesi è un aspetto interessante della cultura giapponese.
la produzione del tè giapponese
La maggior parte del tè che produce il Giappone è tè verde. Fino agli anni ’60 il Paese produceva anche molto tè nero, ma la competizione con paesi come l’India e lo Sri Lanka era troppo alta. Dal 1979 al 1985 ci fu un boom nella produzione di tè oolong, ma non riscosse grande successo in seguito.

Il tè verde in giapponese viene chiamato ocha, oppure nihoncha, letteralmente “tè giapponese”. A volte, però, si utilizza la parola ryokucha, che indica in generale il tè verde. Molte delle varietà presenti in Giappone sono infatti una varietà del ryokucha. Si produce principalmente a vapore.
I tipi di tè più popolari
Il matcha è di gran lunga il tè giapponese che gli stranieri conoscono e apprezzano di più. Le piante di matcha sono coltivate all’ombra. È il tè protagonista della cerimonia tradizionale del tè e l’ingrediente principale di moltissimi dessert.

Il tè più comune in Giappone, però, è il sencha, realizzato pressando le foglie a vapore, il che gli conferisce un retrogusto amaro. Costituisce due terzi della produzione di tè in Giappone. Se il sencha è pressato per più tempo dei 30 secondi usuali, assume in sapore più forte e un colore più scuro. In questo caso si chiama fukamushicha. Vi è addirittura una definizione per il tè sencha raccolto 88 giorni dopo l’inizio della primavera: hachijuhachiya sencha.

Altro tipo di tè è il yamecha, coltivato nella prefettura di Fukuoka e conosciuto per la sua qualità. Abbiamo poi l’ujicha, che prende il nome da Uji, la città in cui viene coltivato, nell’area di Kyoto. È una qualità che viene coltivata ad Uji da più di 400 anni.
Il gyokuro, invece, è un tè molto costoso, che cresce all’ombra, è ricco di caffeina e ha un sapore dolce. Il suo valore dipende dalla rarità e dalla difficoltà di produzione delle piante. Per questo motivo la produzione di gyokuro non è molto elevata. Nel Kyushu, invece, cresce il tè tamatyokucha, che ha un aroma d’agrumi e le cui foglie hanno una forma rotonda.

le lavorazioni dei tè giapponesi
Quando il tè non è stato lavorato si chiama aracha. Quando invece il tè viene raccolto presto, all’inizio della stagione, si definisce shincha. Si pensa che abbia un sapore più dolce rispetto al tè raccolto più tardi. Il bancha, al contrario, è raccolto in tarda estate, a meno che non si raccolga ad autunno: in qual caso si tratta di aki bancha. Quando si arrostisce il bancha sul carbone ad alte temperature, esso acquisisce un sapore affumicato e prende il nome di hojicha.
Abbiamo poi il genmaicha, ovvero un tè verde combinato a riso affumicato. È la varietà più economica, nata per coloro che non potevano permettersi l’acquisto di tè puro. Oggi si apprezza il suo sapore unico, e ad esso si aggiunge spesso del matcha. Solitamente si pressano le foglie di tè per ottenere la bevanda, ma nel caso del kamairicha le foglie si cucinano in padella. Il kukicha è un tè che nasce dalla lavorazione di radici e i rametti della pianta di tè, invece che dalle foglie. È possibile che andando al sushi in Giappone, inoltre, si possa notare come il tè sia presente in alcuni piatti sotto forma di polvere o a pezzettini. In tal caso si tratta di konacha, e di solito di polvere di sencha o gyokuro.

fonti sui tipi di tè giapponesi
Japan Talk, 28 types of japanese tea, di John Spacey, 10/07/2015
Steeped dreams, 18 types of japanese tea, 12/02/2021
お茶百料 Ochahyakuryou, お茶の種類 Ocha no shurui (I tipi di tè)