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La musica enka: genere popolare giapponese

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I kanji en 演 di performance e ka 歌 di canzone compongono la parola 演歌 enka: genere popolare giapponese che, seppur richiami la musica tradizionale, è nato relativamente di recente. Si tratta, infatti, di un genere che si è sviluppato nel XX° secolo, in periodo Meiji (1868-1912) e che ha trovato grande popolarità in Giappone soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale (durante il periodo Showa 1926-1989). Molti cantanti di strada, accompagnati dal violino, suonavano questo genere.

Questo genere è nato come voce politica, durante un periodo storico nel quale nasceva la democrazia ma i politici non potevano esprimere apertamente le proprie idee, e dunque lo facevano anche attraverso i cantanti enka, pagati per diffondere i loro programmi politici. Essa si è poi ammorbidita negli anni ’60, focalizzandosi su temi amorosi. Solitamente i brani narrano, però, di amori perduti o non corrisposti, di difficoltà e anche di morte, dando alle canzoni un particolare taglio triste e malinconico.

LE CARATTERISTICHE

Vediamo insieme le caratteristiche della musica enka: genere popolare giapponese. La musica enka ha uno stile unico e moderno che usa come scala principale la yonanuki tan-onkai. Le canzoni sono basate sulla scala pentatonica e il genere ha somiglianze con il blues.

Una peculiarità di questo tipo di musica è l’uso, da parte dei cantanti, della tecnica kobushi (小節), uno stile melisma che consiste in un vibrato per il quale il cantante canta la stessa sillaba facendo oscillare la nota irregolarmente di un tono, muovendosi così in una successione di note. È una tecnica che, in confronto al tipico vibrato, non rispetta un ciclo regolare di fluttuazioni. Questo dona alla musica enka un’atmosfera unica.

Il genere suggerisce un certo tradizionalismo e un ideale romanzato della cultura e degli atteggiamenti giapponesi. Per questo le cantanti, più spesso donne, sono solite esibirsi in kimono. Anche i cantanti uomini si esibiscono spesso con abiti tradizionali, o comunque formali. Inoltre, le canzoni enka vengono spesso accompagnate da strumenti tradizionali come lo shamisen (三味線), antico strumento a corde, o la chitarra shakuhachi. Tuttavia, le melodie enka sono di origine occidentale e fanno uso di strumenti elettronici come sintetizzatori e chitarra con distorsione.

Le cantanti di musica enka si esibiscono con abiti tradizionali
Cantante enka in kimono accompagnata da uno shamisen

le origini della musica enka: genere popolare giapponese

Anche in Italia abbiamo esempi di questa tecnica. Di fatti, lo stile kobushi si è sviluppato negli anni ’30 anche grazie alle influenze di melodie del folklore russo, scozzese, irlandese e italiano. L’influenza di paesi esteri è ricollegabile proprio al periodo della nascita di questo genere. È con il periodo Meiji, infatti, che il Giappone, dopo una chiusura totale del Paese (il cosiddetto sakoku) durata più di duecento anni, si apre alle culture, tecnologie e idee europee e americane. Esse vengono inglobate in ogni aspetto della vita giapponese, dalla lingua all’architettura, dalla politica fino ad ogni forma d’arte, musica compresa.

La musica enka si può definire, dunque, come il primo genere musicale giapponese in cui si possono osservare influenze occidentali. Inizialmente, inoltre, il kobushi attingeva anche ai canti liturgici buddhisti, chiamati shoumyou (声明), per poi evolversi in uno stile più moderno. Le radici della musica enka provengono anche dalla musica popolare ryukouka, emersa intorno alla Prima guerra mondiale e origine dell’odierno J-Pop. Si pensa anche che sia legata a un genere proveniente dalla Corea e molto simile, chiamato trotto (da cui nascerà il K-Pop negli anni ’70 e ’80).. Tra gli anni ’20 e ’40 è stata influenzata dal jazz, fino al suo picco negli anni ’60.

La musica enka oggi

Tra gli anni ’50 e ’70 la musica enka entra a far parte della musica giapponese popolare, tant’è che altri sottogeneri musicali ad essa simile vennero etichettati allo stesso modo come strategia di marketing. Nel ’51, per esempio, la TV pubblica giapponese NHK crea il programma Kouhaku Uta Gassen, che proponendo spettacoli musicali a Capodanno, tiene vivo l’interesse dei giapponesi anche verso la musica enka. Tra gli anni ’60 e ’80, poi, è stata un vero e proprio successo commerciale. Nonostante dagli anni ’80 il mercato della musica enka abbia iniziato a crollare, alcuni artisti non hanno smesso di produrre delle hit.

Ancora oggi essa è apprezzata dalle generazioni più anziane, ma non mancano fan anche tra i giovanissimi. Tra alcuni degli artisti specializzati nel genere, e ancora oggi amati, che hanno reso questo genere tanto popolare abbiamo sicuramente Misora Hibari 美空 ひばり (1937-1989). Tra i cantanti contemporanei più conosciuti e apprezzati, vi sono anche Nagayama Youko 長山洋子, Kobayashi Sachiko 小林幸子, Ikuzou Yoshi 幾三吉 e Kitajima Saburou 北島三郎.

Misora Hibari, una delle principali cantanti di enka: genere popolare giapponese
La cantante Misora Hibari

È un genere apprezzato non solo in Giappone, ma anche in occidente, grazie anche a cantanti di origine giapponese che vivono all’estero. Anche cantanti non giapponesi si cimentano in questo genere, come per esempio l’afroamericano Jero (Jerome Charles White Jr), molto attivo tra il 2008 e il 2009.

FONTI SULLA MUSICA ENKA

Post dalla pagina ufficiale di Facebook dell’Ambasciata del Giappone in Italia
Discogs, Enka: descrizione della musica
Suki desu Enka music – storia, curiosità e classifiche, di Kevin
Sito Cultura Giapponese di Ochacaffe: Enka
Okada Maki e Gerald Groemer, “Musical characteristics of enka”, Popular Music, vol. 10, n. 3, ottobre 1991, pp. 283-303

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