
Tutto il mondo è paese e anche in Giappone ovviamente ci sono superstizioni e credenze legate agli animali. Alcuni sono animali che anche in Italia e in Europa hanno dei significati e delle connotazioni ben precise, altri invece compaiono più raramente nelle superstizioni nostrane.
Il serpente
Una superstizione giapponese ci dice di “non fischiare di notte, altrimenti arriveranno i serpenti”. Le ragioni alla base di questa superstizione sono due. In primo luogo, si credeva che il fischio potesse attirare degli spiriti maligni, e già questo basterebbe. Poi bisogna anche pensare che il serpente in generale è una metafora tipica per indicare le persone cattive o malintenzionate. Per esempio, i ladri e gli assassini si muovevano di notte e per comunicare utilizzavano i fischi. Insomma, che siano spiriti o persone, il fischio di notte rischiava di attirare ospiti indesiderati verso di sé.
I ragni
Tra le diverse credenze e superstizioni, in Giappone si parla anche di questi animali. Si dice che se di mattina vedi un ragno, non ucciderlo perché è di buon auspicio, mentre il ragno della sera porta male (quindi liberatene in qualche modo). Anche noi abbiamo il nostro detto “ragno porta guadagno”, ma in Giappone non è un simbolo per i soldi. Significa, invece, che si avranno visite, solo che di giorno indica una visita desiderabile, mentre se lo vedi di notte simboleggia i ladri.
La mucca
Un detto giapponese, spesso ripetuto ai figli dai genitori, recita: “se ti metti a riposare subito dopo aver mangiato, diventerai una mucca“. Effettivamente le mucche hanno quest’abitudine, che in Giappone è considerata poco sana, o quantomeno poco auspicabile per i propri figli. In Italia forse è il contrario, abbiamo la cultura della “siesta”, tanto che i negozi a volte chiudevano per 3 o 4 ore durante il primo pomeriggio.

Il corvo
In Giappone sentire il gracchiare del corvo è considerato di cattivo auspicio, poiché indica che qualcosa tragico sta per accadere, e per tragico si va dalla morte alle catastrofi naturali come i terremoti. In generale, i corvi nella mitologia nipponica simboleggiano la volontà divina, poiché nel Kojiki troviamo il grande corvo Yatagarasu inviato dagli Dei come guida di uno dei primi imperatori giapponesi, Jimmu. In questo caso quindi le credenze giapponesi e quelle euro-americane sono abbastanza in linea.
Il gatto
Per quanto riguarda i gatti, oltre alla più conosciuta superstizione/usanza del maneki neko, cioè quella statuetta a forma di gatto che invita a entrare con la zampina e che spesso si trova quindi all’entrata di negozi e ristoranti, troviamo anche un’altra credenza: quando il gatto si lava la faccia, allora pioverà.
E’ molto interessante perché anche in molte altre parti del mondo esiste la stessa esatta credenza, non solo che i gatti sentano la pioggia, ma che si capisca proprio dal fatto che si puliscono il muso o le orecchie. Ci sarà forse qualcosa di vero, se questo detto è così universale?

Fonti
Tradurre il Giappone, di Daniela, 2014: Superstizioni in Giappone
Live Japan – perfect guide, 2018
G come gatto: I gatti sanno prevedere la pioggia, vero o falso?
社会人の教科書 – shakaijin no kyokasho