
Nella storiografia giapponese, la storia contemporanea, in giapponese gendaishi (現代 史), è quel periodo che va dalla fine della seconda guerra mondiale (1945) in poi. Il passaggio dal periodo moderno a quello contemporaneo ha comportato dei cambiamenti non solo dal punto di vista storico-politico, ma anche dal punto di vista culturale, influendo sulla produzione letteraria degli autori del tempo. I romanzi giapponesi del periodo contemporaneo risultano utili a chiunque fosse interessato a conoscere più da vicino la letteratura dagli anni Quaranta in poi e il Giappone.
IBUSE MASUJI E LA PIOGGIA NERA

Il primo dei romanzi giapponesi consigliati che si analizzerà è La pioggia nera, in giapponese Kuroi ame (黒い雨), di Ibuse Masuji (井伏鱒二), pubblicato per la prima volta nel 1965. I protagonisti del racconto sono Shigematsu, la moglie Shigeko e la loro nipote Yasuko. Essi vivono nei pressi di Hiroshima nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, in giapponese Dainiji Sekai Taisen, e, soprattutto, dei bombardamenti atomici dell’agosto 1945. La storia viene narrata grazie all’ausilio dei diari di Yasuko e Shigematsu; essi forniscono due punti di vista differenti sui giorni del bombardamento e quelli immediatamente seguenti, nonché sulle conseguenze più a lungo termine dello scoppio della bomba su Hiroshima.
la trama
La storia si apre nel presente della narrazione, qualche anno dopo lo scoppio della bomba, con i tentativi della coppia di zii di trovare un marito alla nipote, ormai in età da matrimonio, che falliscono a causa di alcune dicerie sulle condizioni di salute della giovane. Ella, trovandosi sul luogo dell’esplosione sarebbe infatti stata infettata dalla cosiddetta “malattia atomica”, ossia il cancro. Shigematsu sceglie quindi di trascrivere il proprio diario per dimostrare come la nipote non fosse stata sul luogo dell’incidente e non potesse quindi essere malata.
Il romanzo risulta essere molto interessante non solo per scoprire se Yasuko sia effettivamente malata o meno; abbiamo anche la possibilità di dare uno sguardo da vicino alla vita del popolo giapponese durante la guerra e al momento della tragedia atomica. Il fatto che sia stato scritto sotto forma di diario ci permette di avere a che fare con delle testimonianze dirette dei fatti; vi vengono infatti descritte le emozioni, le abitudini, i passatempi dei personaggi e in generale la loro vita.
ABE KOBO E LA DONNA DI SABBIA

La donna di sabbia, in giapponese Suna no onna (砂の女) è uno dei più famosi romanzi di Abe Kobo (安部公房), scrittore del secondo dopoguerra particolarmente noto per i suoi racconti distopici. Pubblicato per la prima volta nel 1962, ne nacque anche una nota trasposizione cinematografica a distanza di due anni, nel 1964, alla cui realizzazione partecipò anche lo stesso Abe.
la trama
La storia narra di un insegnante di città, Nikki Junpei, che si dedica all’entomologia come passatempo. Un giorno di ferie decide di fare un’escursione verso una località remota, dove poter trovare una nuova specie di insetto a cui dare il proprio nome per rimanere nelle pagine della storia. Arriva quindi in un povero villaggio di pescatori, situato in una zona decisamente sterile, piena di dune di sabbia, che ha tra l’altro una stranissima caratteristica; tutte le case del villaggio infatti si trovano in fondo a delle buche che sembrano scavate nella sabbia stessa.
Perdendo l’ultimo autobus per ritornare indietro, è costretto a chiedere ospitalità agli abitanti del luogo; nel povero villaggio, infatti, non era presente nemmeno una locanda. I cittadini lo conducono a casa di una donna sola, anch’essa collocata in fondo a un’alta buca nella sabbia cui si può accedere solo tramite una scala. La donna gli dà un posto per la notte e un pasto; l’inganno si svela solo il mattino seguente, quando, dopo essere uscito dall’abitazione per tornare alla fermata dell’autobus, Junpei si accorge che la scala di corda è sparita. I pescatori, infatti, l’hanno portato a casa della donna con l’inganno, con l’intenzione di farlo lavorare insieme a lei nell’estrazione della sabbia, attività economica predominante nel villaggio, nonché di obbligarlo a fare figli con la donna stessa.
La storia si configura quindi come un thriller dall’ambientazione distopica e surreale; essa segue le vicende di Junpei nei suoi tentativi di fuggire dalla situazione in cui si trova e di affrontarne le conseguenze psicologiche.
MURAKAMI HARUKI E L’ASSASSINIO DEL COMMENDATORE

L’assassinio del commendatore, in giapponese Kishidancho-goroshi (騎士団長殺し; letteralmente “l’assassinio del capitano dell’ordine dei cavalieri), l’ultimo dei nostri romanzi giapponesi consigliati, è stato pubblicato in due volumi a partire dal 2017 opera del celebre scrittore contemporaneo Murakami Haruki (村上春樹). Il libro, come altri romanzi dell’autore, di inserisce nel genere del realismo magico, creato per la prima volta in Sudamerica negli anni Sessanta del Novecento. Il tratto distintivo del genere è la rappresentazione realistica del mondo, in cui si inseriscono elementi magico-fantastici che vengono accettati fin troppo tranquillamente dai personaggi.
la trama
La storia narra della particolare vicenda del protagonista, che, come sempre accade nelle storie di Murakami, non viene presentato con un nome proprio, ma solo come “io”, in giapponese Watashi (私). Si tratta di un pittore di ritratti che si separa dalla moglie Yuzu, la quale ha una relazione con un altro uomo. Watashi decide quindi di lasciare la propria abitazione coniugale per recarsi in un lungo viaggio senza meta attraverso le province settentrionali del Giappone; si stabilisce poi nella casa ormai in disuso appartenente al padre dell’amico Amada Masahiko. Egli era un pittore di dipinti in stile Nihonga (日本画), ormai ritiratosi in una casa di cura a causa di una malattia degenerativa che lo ha portato in fin di vita.
Egli comincia a lavorare presso la scuola di pittura locale come insegnante e si fa anche un nuovo amico, un certo Menshiki Wataru. Menshiki è un uomo molto ricco che per qualche motivo si è stabilito oltre la vallata su cui si affaccia la residenza degli Amada. Tutto sembra normale nei primi tempi, ma dopo poco tempo le cose cambiano. Innanzitutto, il protagonista ritrova casualmente un misterioso dipinto di Amada Tomohiko, padre di Masahiko, in precedenza sigillato in soffitta. L’opera ritrae una scena dall’opera Don Giovanni in cui il protagonista infilza con una spada un nobiluomo con il titolo di “commendatore”; in secondo luogo inizia a sentire il rumore di una campanella che risuona nella notte. Recandosi a scoprirne l’origine ritrova un antico cumulo di pietre nella foresta adiacente la casa.
Grazie alle ingenti disponibilità finanziarie di Menshiki egli riesce a far spostare le pietre, che si rivelano essere la copertura per una stanza completamente vuota; vi è presente solo una campanella. Inconsapevolmente, però, Watashi e Menshiki hanno liberato quella che si autodefinisce un’idea che si manifesta al protagonista con le sembianze del commendatore del dipinto. Inizia per Watashi un’avventura per trovare una spiegazione ai misteri in cui si imbatte; la vera identità di Menshiki, la ragione della comparsa dell’idea/commendatore e cosa sia rappresentato veramente nel dipinto di Amada Tomohiko.
FONTI – romanzi giapponesi del periodo contemporaneo
L. Bienati, P. Scrolavezza, La narrativa giapponese moderna e contemporanea, Marsilio, Venezia 2009
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