In Giappone, proprio come in Italia, si possono trovare tantissimi dialetti e a volte persino altre lingue. Tra tutti i dialetti il più conosciuto e il più parlato anche nelle altre regioni del paese è il cosidetto kansai-ben (関西 弁) o dialetto del Kansai. E’ quello parlato nella regione sud-occidentale dell’isola principale di Honshu, dove si trovano moltissime località e città tra le più famose in Giappone, come Nara, Kyoto e Osaka. Come avrete già capito quindi, ben significa dialetto o parlata. Il Kansai- ben è usato persino nei programmi televisivi, soprattutto negli sketch comici, e suona alle orecchie dei giapponesi come una parlata informale e divertente.
Anche all’interno del dialetto stesso poi ci sono delle variazioni, in particolare si distingue tra parlata di Kyoto, di Osaka e di Kobe.
PAROLE E FRASI COMUNI IN KANSAI-BEN
Akan (あかん) è una parola molto utile, che si sente davvero spesso in questa regione. Significa grossomodo “male”, “no” ma anche “stop”, sarebbe il corrispettivo della parola dame (ダメ) in giapponese standard. Se ti trovi in questa regione e qualcuno ti dice akan allora è meglio smettere di fare qualsiasi cosa tu stia facendo o abbia intenzione di fare. Al che potresti sentirti dire: okini (おおきに), cioè “grazie” in dialetto, invece dello standard arigato. Okini viene utilizzato moltissimo nella zona di Kyoto.
Chau (ちゃう) invece è la forma dialettale di chigau (ちがう) che letteralmente significa essere diverso, non nella norma o sbagliato, ma viene spesso usato per dire semplicemente “No”. E’ di solito ripetuto due volte.
Aho (あほ)significa “scemo”, “idiota” ed è il corrispettivo di baka (バカ), ma è usato in maniera più scherzosa e amichevole rispetto a quest’ultimo. Non dovete per forza offendervi se vi dicono aho, anche se dipende molto dalla persona con cui si sta parlando. Certo non ditelo a qualcuno di appena conosciuto!
Frasi per sembrare “kansaiesi”
Honma (ほんま) si usa per dire “davvero”, “veramente”, che nella lingua standard è invece honto (ほんとう). Si può usare con o senza particella ni – に dopo. Per esempio, potreste sentirvi dire: Honma ni okini! – “Grazie mille davvero!” e potete tranquillamente rispondere: Ee yo (ええよ),che letteralmente significa “Bene”, ma in questo caso si potrebbe tradurre come “tranquillo, di niente”. Ee è quindi il corrispettivo di Ii (いい) nella lingua standard.
Per finire in bellezza, vi propongo l’iconica esclamazione nande-ya-nen (なんでやねん), praticamente la frase simbolo del Kansai-ben, in particolare di quello di Osaka. E’ usata moltissimo dai comici ed è molto versatile, infatti in italiano potremmo tradurre questa frase in molti modi in base al contesto. Tendenzialmente, potremmo dire che significhi: “Che cavolo dici?” “stai scherzando?!” o anche “Perché?”. Quasi sempre si usa in maniera molto scherzosa e con un’intonazione crescente. Lo potete usare come risposta a qualcosa di assurdo o esagerato, se per esempio un vostro amico vi dice che ha imparato a parlare giapponese in due settimane, voi potete dirgli NANDEYANEN!
Città come Osaka, Nara e Kyoto sono rinomate mete turistiche. Perchè dunque non memorizzare qualche frase nel dialetto del Kansai? Potrete stupire i vostri amici giapponesi e fargli fare due risate!
Fonti e link
Kansai-ben, self-study site for Japanese Language Learners: http://www.kansaiben.com/ di Ikue Shingu
TOMOせんせいの日本語 Q and A: https://teach-nihongo.com/kansai-dialect/ di Tomo Sensei
Il dialetto del Kansai, Elena Santella
Kansai Hogen (Il dialetto del Kansai) di Claudio Pieretti
Differenze tra il Kansai-ben e il giapponese standard di Elena Santella
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[…] By Elena Santella Lingua giapponese Dicembre 20, 2020 […]