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La leggenda della Takaonna.

La leggenda della Takaonna

Gli yōkai sono creature del folklore nipponico  protagonisti di innumerevoli leggende. Tra queste ci sono le storie che riguardano la leggenda della Takaonna (高女). Spesso viene usata anche l’espressione Taka-nyōbō così come menzionato nell’opera Yōkaigadan Zenshū Nihonhen Jō del noto folkloristica Morihiko Fujisawa (1885-1967).

Takaonna letteralmente significa donna alta. La sua figura è riconducibile a quella di una donna giapponese con il potere di allungare il proprio corpo fino ad arrivare a diversi metri d’altezza. Si manifesta principalmente di notte presso i quartieri del piacere, con lo scopo di affacciarsi alla finestra (di solito quella del secondo piano) per spaventare sia gli uomini che le donne che frequentano e lavorano in quei luoghi. Infatti, trarrebbe origine da quella donne che non hanno mai conosciuto il piacere fisico che, corrotte dalla gelosia, si sono trasformate in questa creatura. Quando, raramente, attacca le persone, lo fa per rubare la loro energia sessuale.

Un artigiano giapponese

Una leggenda narra che nella Kii-no-kuni (l’attuale Wakayama) lavorava con la moglie e i suoi collaboratori un kijiya, (木地屋, falegname tornitore specializzato nella lavorazione delle bambole kokeshi). Un giorno, nel dare alla luce il primo figlio, la donna scomparve, e poco dopo l’uomo ricevette la visita di un amico che nella Settsu-no-kuni (l’attuale Ōsaka) gestiva un locale in un quartiere del piacere. L’uomo aveva portato con sé una donna che, pur lavorando nel suo locale, non era mai stata con nessuno e per questo pensò che sarebbe potuta diventare la nuova moglie del Kijiya. Quest’ultimo accettò anche se pur non affascinato dalla donna. Qualche giorno dopo salutò l’amico, che gli raccomandò di fare attenzione, e ritornò a casa. Dal quel momento l’uomo pensò esclusivamente a lavorare e non incontrava mai la moglie, ma tutto procedeva normalmente. Finché al compimento del quinto compleanno del figlio quest’ultimo scomparve misteriosamente senza lasciare alcuna traccia, cosa che si verificò nei giorni seguenti anche per altri collaboratori del Kijiya.

Una visita da Osaka

Poco dopo il falegname ricevette la visita dell’amico da Osaka che non vedeva ormai da tempo, e subito gli raccontò gli eventi che avevano sconvolto la sua vita. Dispiaciuto per ciò che era accaduto, l’uomo raccomandò di nuovo di fare attenzione e andò via. Subito dopo sopraggiunse la moglie, che domandò al marito perché il suo ex-datore di lavoro fosse venuto nuovamente a trovarlo dopo così tanto tempo. L’uomo raccontò alla donna che era venuto per sapere come stava e se fosse cambiato qualcosa. La donna a quel punto, sempre arrabbiata con il marito per non aver passato del tempo con lei, cambiò improvvisamente aspetto diventando altissima. Fu così che l’uomo impaurito non ebbe il coraggio di entrare in casa fino al mattino.

La terribile scoperta
La statua di Takaonna

Dopo aver passato la notte al freddo, l’uomo si ammalò e fu costretto a passare la notte successiva nella camera da letto della moglie e fu in quel frangente che vide la consorte cambiare nuovamente aspetto. Il suo corpo partiva dal pozzo del giardino ed arrivava fino al secondo piano della casa a fianco, dove stava sbirciando una giovane coppia. Quando l’uomo emise un urlo la creatura si voltò e cercò di entrare nella stanza del kijiya, ma la creatura cambiò nuovamente il suo aspetto mutandolo in un’incantevole donna. Seppur affascinato, il marito si rese conto che era stato quello lo stratagemma usato dalla creatura per rubare l’energia vitale dei suoi collaboratori, e fuggì subito via facendo perdere per sempre le sue tracce.

Takaonna nell’arte

Questo yōkai è menzionato dal celebre Toriyama Sekien,  artista di ukiyo-e,  nel suo primo libro Gazu Hyakki Yagyō (画図百鬼夜行La parata notturna illustrata dei cento demoni). Un libro suddiviso in tre volumi: Yīn (陰) Yáng (陽) e infine Fēng (風》Vento), pubblicato nel 1776.

Un episodio di cronaca riguardante questo yōkai si verificò nel Agosto del 2016 quando furono esposte 9 statue basate sui disegni del mangaka Shigeru Mizuki nel parco di Gobō-shi, a Wakayama. Alcuni giorni dopo l’istallazione, venne ritrovata la statua della Taka-onna nella parte inferiore del porto della città, ad una profondità di circa 5 metri, priva di una mano. La statua, pur danneggiata, fu sistemata e rimessa al suo posto. Poco dopo un’indagine della polizia trovò il responsabile in uno studente che fu condannato al risarcimento di ¥ 120.000 (circa € 985). La notizia ebbe un risalto nazionale dando una notorietà alla figura di questa creatura.

Presso Sakaiminato a Tottori esiste una strada chiamata: Mizuki Shigeru Rōd」dove ci sono diversi negozi interamente dedicati agli yōkai e yūrei, in più sono esposte lungo la via le statue dei protagonisti delle storie e dei disegni del mitico e compianto Mura Shigeru, meglio conosciuto come Shigeru Mizuki, uno dei più grandi esperti di yōkai e yūrei contemporanei.

Nelle storie di paura giapponesi spesso ci sono donne mostruose e vendicative, come nella leggenda della Takaonna. Ricordiamo ad esempio Yotsuya Kaidan e il Fantasma di Okiku. Naturalmente abbiamo molti esempi non solo nel folklore, ma anche nel cinema contemporaneo nipponico.

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