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Il Tempio di Asakusa a Tokyo

Kaminarimon Silvio 03
Kaminarimon  (雷門)

Kaminarimon fa parte del Kinryū-zan Sensō-ji (ma più semplicemente Sensō-ji), un complesso templare buddhista situato ad Asakusa, un quartiere di Taitō-ku che a sua volta è uno dei 23 quartieri speciali di Tokyo. Il Tempio di Asakusa a Tokyo è un imperdibile tappa di ogni viaggio in Giappone.

Comunemente chiamato Kaminarimon da kaminari [雷》Tuono] e mon[門》Cancello)] ovvero Porta del Tuono, il suo nome ufficiale è Fūraijinmon (風雷神門) ovvero la Porta degli Dei del Vento e del Tuono.

Una leggenda narra che nel periodo Asuka-jidai (550-700) due fratelli recuperarono dal Sumida-gawa (il fiume che attraversa Tokyo) una statua del ShōKannon Bosatsu, quando il capo del villaggio venne a sapere del ritrovamento, decise di prendere i voti come monaco buddista e ricostruì la sua casa per custodire la statua, questo episodio diede inizio all’opera del Kinryū-zan Sensō-ji.

La prima versione del Kaminarimon risale al periodo Heian-jidai (794-1185) quando il clan Taira-uji cominciò a costruire il cancello nel 941 nella Musashi-no-kuni (antica area di Tokyo). Nell’attuale posizione fu trasferito nel 1635, mentre Tokugawa Iemitsu nel 1649 provvide a parte della sua ricostruzione dopo che la struttura fu vittima di un incendio, cosa che purtroppo si verificò nuovamente 1757. Un altro incendio, l’ultimo, si verificò nel 1865.

L'ingresso al complesso templare della zona di Asakusa, Tokyo.
Le statue

Nella parte anteriore sono presenti due statue: sulla destra c’è Fūjin (風神) il kami del vento, mentre sulla sinistra è presente Raijin (雷神) il kami del tuono. Le sculture originali sono state danneggiate gravemente dall’incendio del 1865, mentre l’ultimo restauro totale è datato 1960. Nella parte posteriore della struttura sono presenti altre due sculture che rappresentano rispettivamente sulla sinistra Tenryū (天 龍) che letteralmente significa “drago celeste” e sulla destra (dietro la statua di Raijin, che è poi alla sinistra nella posizione anteriore) è presente Kinryū (金龍) che letteralmente significa “drago d’oro”. Esse furono realizzate nel 1978 dallo scultore 106enne Denchū Hirakushi per commemorare il 1350° anniversario della apparizioni della Shō Kannon Bosatsu della grande compassione a cui il complesso di Sensō-ji è dedicato.

Struttura

Il Kaminarimon è alto circa 11,7 m mentre la sua larghezza è di circa 11,4 m e copre un’area di circa 69,3 m². Al centro è presente un chōchin (提灯), una lanterna di colore rosso alta circa 4 m dalla circonferenza di circa 3,4 m e dal peso di circa 670 kg. Nella parte anteriore della lanterna c’è l’iscrizione Kaminarimon (雷門) mentre sul retro si legge Fūraijinmon (風雷神門). Alla base è presente una scultura in rilievo di Ryū (竜) e di lato il simbolo 卐 (un manji). Il manji è un antichissimo simbolo religioso, purtroppo a causa dai misfatti della storia europea nel secondo conflitto mondiale, in molti confondono ancora il manji con la svastica nazista, senza sapere che invece il 卐 ha un significato completamente diverso.

Inoltre in cima al Kaminarimon è presente l’iscrizione Kinryū-zan (金 龍山) che letteralmente significa “La Montagna del Drago d’Oro”.

Il Kaminarimon vi da il benvenuto in questa zona sacra Shintoisti e Buddisti.

Nel mese di maggio durante il festival Sanja Matsuri la lanterna viene rimossa per poter permettere il passaggio del corteo.

La lanterna del Kaminarimon viene restaurata frequentemente ed ha una profonda relazione con l’azienda Panasonic, in giapponese Panasonikku Kabushiki-gaisha (パナソニック株式会社). Nel 1960 Matsushita Kōnosuke, il fondatore della Panasonic Corporation, fu colpito da una grave malattia. Si recò così al Kinryū-zan Sensō-ji per pregare ed una volta guarito donò la lanterna come segno di gratitudine.

Alla base della lanterna c’è una iscrizione Matsushita Denki Sangyō Kabushiki-gaisha (松下電器産業株式会社) che è il precedente nome della società.

Assieme al Tempio d’Oro di Kyoto e al Monte Fuji, il Tempio di Asakusa a Tokyo è uno dei simboli più riconoscibili del Giappone. Le mete turistiche in Giappone sono tantissime, cercate di visitare le più famose ma anche di trovare qualcosa di meno turistico, che spesso è altrettanto affascinante.

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